martedì 3 settembre 2013

No troubles, no fun


Dopo il periodo dell'innamoramento, arriva il periodo in cui la coppia verifica realmente se il legame sul quale essa si fonda sia solido e reale, oppure fragile ed inconsistente. Credo che questo momento, per me, sia arrivato oggi, dopo i primi giorni passati tra spensieratezza ed esaltazione. Stamane ho dovuto scontrarmi con la mia prima reale difficoltà, dover cucinare per dieci persone, quando il mio livello di esperienza dietro i fornelli, ad oggi, è pari alla consapevolezza che un neonato ha di se stesso. Fortunatamente, in cucina, lavoriamo in squadre da due, dove la persona con maggiore esperienza, aiuta quella che ne ha di meno, o peggio, nessuna, come il sottoscritto per l'appunto. Dopo ciò, la fortuna diventa un evento del tutto aleatorio.
Terminati gli esercizi mattutini, alle otto, prima della colazione, mi ritrovo a tagliare, o meglio, maciullare pezzi di pollo da cucinare a pranzo. Ora, dato che non so assolutamente nulla di taglio del pollo, almeno non quanto le mie conoscenze sulla cottura delle uova al tegamino, ci metto quasi un'ora intera a far venir fuori mezza coppa di carne dilaniata. Faccio colazione in dieci minuti, dato che alle nove inizia l' allenamento di Taichi. I cereali mi vanno quasi di traverso. Nel frattempo che questo accade in cucina, Nathan provvede a lavare il bucato nel quale si trovavano anche i miei non molto profumati abiti da allenamento.
Arrivate le undici di mattina, mi riavvio in cucina per riprendere la mia attività da "chef", che questa volta prevede, più che altro, di tagliare un po' di verdure per l'insalata, sbucciare l'aglio, metterlo nella padella a cuocere assieme ai pezzi di carne maciullata e poi, di iniziare a lavare gli strumenti da cucina e lavare tutto quello che c'è nello scolapiatti, per lasciare il posto alle incombenti stoviglie del dopo pranzo.
Dodici in punto, la lezione di Cinese volge al termine, ed i ragazzi sono affamati come leoni. Il pasto è servito. Ora c'è Nathan, che mi chiede se ci va di andare adesso a ritirare il bucato che ha precedentemente lavato e messo ad asciugare. Davvero pessima idea farlo in quest'ora di punta... Torniamo, e tutto il cibo preparato ora è solo un dolce ricordo! Che disdetta, tanta fatica per cucinare, e poi un pugno di mosche. Alla fine Nick ci viene incontro, e ci porge delle scatolette di tonno, roastbeaf e simili. Vada per il secondo. Poi arriva Michelle, mi offre un po' del suo pollo, "tagliuzzato" da me. Per fortuna c'è ancora il riso. Alla fine riesco ad arrabattare del prezioso cibo, energia per il massacro del pomeriggio. Ora è solo tempo di aspettare il calar del sole e di godersi la cena, ma prima devo sopravvivere alle imminenti incombenze avvenire....

2 commenti:

  1. Hi Enrico, so being there means learning at 360 degrees! Keep on training, even when cutting your meat in pieces...

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    1. Ok, I will do it! When I chop the meat I can think it as a some sort of weapon training...

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